“Il Design entra in carcere”
Un ringraziamento a tutti i giornalisti che hanno contribuito,
tramite la diffusione sulla stampa e sul web,
al successo del ristorante LIBERAMENSA!
Andrea Marcante e Adelaide Testa
Elle Decor Italia – n° 11 – Novembre 2016
“Un ristorante fuori dal comune che inaugura un nuovo modello sociale.”
[…] L’ispirazione e la lezione provengono da Gio Ponti, che in “Amate l’Architettura” nel 1957 scriveva: “…amate i buoni architetti moderni…esigete da loro scuole e istituti bellissimi per i vostri figli, esigete da loro teatri stupendi…per la vostra cultura…essi debbono fare ospizi umanissimi per la vostra stanchezza ed età, cliniche perette per la vostra guarigione, essi devono fare anche reclusori civilissimi, per quelli di noi che sono sventurati…” […]
D-CASA – La Repubblica – Novembre 2016
“E’ un lavoro bellissimo quello di Marcante e Testa di UdA alla mensa dell’ex Carcere delle Vallette, a Torino, dove mangiano il personale della prigione e i parenti dei detenuti, e dove questi ultimi lavorano.”
Domus – WEB – 21 Ottobre 2016
[…] “La realizzazione del progetto è stata possibile grazie alla lungimiranza della Direzione della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, all’impegno della cooperativa Ecosol che da oltre 10 anni crea opportunità formative e lavorative all’interno del carcere, al fondamentale contributo della Compagnia di San Paolo, alle tante sponsorizzazioni tecniche, per materiali e arredi, coperte da importanti aziende italiane e straniere, e infine all’impegno degli architetti Andrea Marcante e Adelaide Testa che hanno donato il progetto architettonico e l’impegno per il reperimento dei mezzi necessari al suo sostentamento” […]
D blog – Design@Large di Laura Traldi – 5 ottobre 2016
“[…] un progetto come Liberamensa rappresenta un passo significativo nella direzione giusta. «Non si tratta di buonismo», dice Marcante, «ma, per quanto riguarda le aziende coinvolte, del desiderio di coniugare impegno sociale con la possibilità di creare un modello di business nuovo, di cui speriamo le autorità colgano le potenzialità – che sono concrete e vantaggiose per tutti»
Il Giornale, quotidiano, sabato 29 ottobre 2016
“[…] E’ un progetto unico in Italia, che vuole offrire un segno tangibile di qualità ambientale a chi nel carcere lavora, partendo dalla riqualificazione del luogo. […]”
Panorama, settimanale, 9 Novembre 2016
[…] “E’ nato il ristorante Liberamensa, un luogo piacevole, di design e soprattutto di riqualificazione umana. […] Liberamensa, la sera, si trasforma in un ristorante vero e proprio aperto a quelli che “stanno fuori”, permettendo così uno scambio empatico oltre che una seria formazione professionale.”
Living – Corriere Della Sera – WEB – 25 ottobre 2016
[…] “L’interior design non può fermarsi alle case, ai negozi o agli alberghi. Deve riuscire a entrare anche in luoghi ‘deboli’ come le carceri e gli ospedali”, spiega l’architetto Andrea Marcante, progettista del ristorante Liberamensa insieme con Adelaide Testa […]
La Stampa, quotidiano, mercoledì 19 Ottobre 2016
[…] “Uno spazio che vuole rappresentare un percorso si fonde con quello che c’era per diventare “altro”.
“Un po’ come vorremmo che fosse la vita di chi ci lavora: da dentro a fuori, un giorno” […]
Elle Decor Italia – WEB – 7 Novembre 2016
[…] “Un intervento unico nel suo genere, che coinvolge i detenuti a 360° – dalla preparazione del cibo al servizio ai tavoli – e dimostra come le cose si possano fare anche in assenza di mezzi finanziari e che fare architettura significa dare dignità ai luoghi.” […]
La Repubblica, quotidiano, venerdì 21 Ottobre 2016
[…] “La loro abilità li ha guidati in un intervento unico nel suo genere: le grate sono rimaste alle finestre, ma ad ingentilirle ci sono i frammenti di vetro sacrestia, l’alto soffitto tipico degli spazi comuni delle carceri non è stato ribassato e il vociare “tipo mensa” che rimbomba lo rende festoso, i tavoli hanno forme irregolari e sono circondate da seggiole modello scolastico.” […]
Archiportale – WEB – 10 Novembre 2016
[…] “Il progetto [spiegano Marcante e Testa] incarna la speranza che questa iniziativa diventi una possibile “breccia” in quell’alto muro che impedisce oggi all’interior design di misurarsi proprio con quei luoghi che ne avrebbero maggiormente bisogno.” […]
Milk Decoration, Francia – WEB – 7 Novembre 2016
[…] “Andrea Marcante et Adélaïde Testa (UdA architects) se sont mobilisés autour d’un projet étonnant en signant l’intérieur de Liberamensa, un restaurant au sein d’un centre pénitencier de la ville de Turin. Ce lieu destiné au quotidien des employés de cette prison se construit comme un programme social qui laisse la gestion des lieux – du chef cuisinier aux serveurs – aux détenus de la prison et qui s’ouvre au public le soir.” […]
Interni Magazine – WEB – 12 Ottobre 2016
[…] “Il progetto architettonico degli architetti Andrea Marcante e Adelaide Testa (UdA Architetti) non intende cancellare l’identità dei luoghi, ma sovrapporre a questi un nuovo codice estetico per dialogare con le preesistenze e rendere armonioso quanto viene trascurato, restituendo a questi spazi di incontro dignità e chiarezza.” […]
Il Sole 24 Ore – WEB – 21 Ottobre 2016
[…] C’era un clima di festa, questa mattina, all’affollata presentazione del ristorante, ultima scommessa di Ecosol […] «Siamo sul mercato con questa iniziativa che vede trasformare una parte del carcere in una zona della città stessa, aperta a tutti», ha detto il direttore della Casa Circondariale, Domenico Minervini. […]
Azure Magazine – Canada – WEB – 7 Dicembre 2016
[…] “Liberamensa offers a truly unique approach to helping prisoners, as well as guards, feel good about their environment.” […]
“Andrea Marcante and Adelaide Testa are big proponents of connecting mental health with positive surroundings.” […]
Avvenire, quotidiano, venerdì 21 Ottobre 2016
[…] “Il progetto, fortemente voluto dal direttore della Casa Circondariale Domenico Minervini, è stato realizzato grazie al contributo della Compagnia di San Paolo e dello studio degli architetti Andrea Marcante e Adelaide Testa che […] hanno cercato di mantenere alcune caratteristiche del luogo” […]
La voce del popolo, settimanale, 30 Ottobre 2016
[…] “L’idea di aprire al pubblico un ristorante dentro il carcere in cui lavorano i detenuti parte dalla convinzione che gli Istituti di pena sono parte della città – sottolinea Monica Cristina Gallo, garante del Comune di Torino per i detenuti – solo così chi sconta la propria pena, grazie anche alle opportunità formative e professionali, può pensare al reinserimento.” […]
Living – Corriere Della Sera – n° 11, Novembre 2016
[…] “Nell’apertura di un nuovo locale, l’approccio sperimentale è una componente imprescindibile. Ultimo esempio in ordine di tempo – tra i più interessanti anche per impegno etico e civile – è l’inaugurazione del ristorante Liberamensa all’interno della Casa Circondariale Lorusso-Cutugno […] Un’opportunità formativa e lavorativa per le persone in stato di detenzione […] e un’occasione simbolica di condivisione e rilettura degli spazi perchè il ristorante, destinato agli utenti durante il giorno, viene aperto al pubblico la sera.” […]