“[…] Il fatto che l’impegno sociale può anche iniziare proprio fuori dalla propria porta e non necessariamente in contrasto con le routine quotidiane
è stato recentemente dimostrato dagli architetti torinesi Andrea Marcante e Adelaide Testa,  con il loro sostegno al progetto Liberamensa.”

 

“Liberamensa: il design entra in carcere” è stato pubblicato su AIT – Germania, con un articolo di Uwe Bresan.

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[Traduzione dal testo originale tedesco]

“Quando rinomati architetti tedeschi dimostrano impegno nel sociale lo fanno soprattutto nel Terzo Mondo e con una marcata preferenza per gli edifici scolastici. A seconda della regione, il risultato è costituito da argilla, bambù o lamiera ondulata e sostiene di essere un’interpretazione contemporanea delle tradizioni locali dell’edilizia. Questo è certamente onorevole, ma solleva anche la questione del motivo per cui le “tradizioni locali dell’edilizia” sembrano essere piuttosto irrilevanti nell’operato quotidiano di molti di questi architetti!

Il fatto che l’impegno sociale può anche iniziare proprio fuori dalla propria porta e non necessariamente in contrasto con le routine quotidiane è stato recentemente dimostrato dagli architetti torinesi Andrea Marcante e Adelaide Testa,  con il loro sostegno al progetto Liberamensa.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di consentire ai detenuti dell’istituto penale torinese di avviare una formazione professionale nel settore della ristorazione. Dal 2008, la mensa del personale del carcere è stata gestita da prigionieri sotto una guida professionale. Tuttavia, solo da quando la mensa è stata trasformata in un ristorante e aperta al pubblico di sera, esistono reali condizioni lavorative. E’ qui che Marcante e Testa vengono coinvolti: hanno sviluppato un’idea, procurato materiali donati dalle aziende – tra le altre cose tessuti di Kvadrat, piastrelle di Mutina e rivestimenti  di Abet Laminati – e trasformato una mensa chiusa in una location contemporanea e alla moda, a proprie spese.”