“Capacità di emozionare ed eleganza d’antan.
Così tre firme italiane hanno dato una scossa al mondo degli interni. (*)
Dove per dire qualcosa di nuovo si guarda (anche) indietro.”
articolo di Lia Ferrari
Architetti, non decoratori: «Noi lavoriamo sulla struttura, loro sulla pelle». Adelaide Testa e Andrea Marcante ci tengono a ricordarlo. Impostazione sabauda, la loro. Il punto di riferimento è la “scuola di Torino”.
«Carlo Mollino, Prando e Rosso e una figura ingiustamente dimenticata come Toni Cordero». Degli interni domestici disegnano anche gli arredi, come facevano una volta i grandi. Adesso li vuole l’industria: metteranno in produzione una serie di mobili e curano l’art direction di un marchio di ceramiche. Piacciono anche all’estero: «Ci considerano molto italiani, dei raffinati che sanno essere divertenti». L’ironia sta nel mischiare i codici: maschile e femminile, rustico e cosmopolita, perché la forma segue anche l’emozione.
Nel futuro c’è l’impegno: dopo Liberamensa, il ristorante porte aperte del carcere di Torino, vorrebbero portare il design in altri luoghi “deboli”. «È lì che serve davvero».
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(*) Marcante-Testa / Pietro Russo / Fabrizio Casiraghi