La storia di un luogo è talmente densa di significati e stratificazioni da ispirare il progetto contemporaneo: lavorazioni antiche danno così il là a modi inaspettati di scegliere e abbinare i materiali, per mettere in evidenza l’intreccio delle epoche, reso più attuale e sorprendente.
“Un laboratorio per la lavorazione dei metalli, trasformato in uno spazio eclettico e polifunzionale, ripercorre la storia dell’iconico bitter veneziano. Una narrazione che si lega indissolubilmente a quella della Serenissima, e che, attraverso un intervento totale, reinterpreta in chiave contemporanea i caratteri della città. “I mosaici su disegno che rivestono le pareti d’ingresso sono ispirati ai bozzetti di Mariano Fortuny e realizzati nella Fornace Orsoni Venezia 1888, mentre il pavimento in seminato è arricchito con intarsi in vetro e marmo”. L’interno si sviluppa in tre ambienti funzionali. Un’area produttiva, un’area espositiva e una zona polivalente, in cui a spiccare è il bancone bar: “Un volume in acciaio rivestito in vetro di Murano che allude al moto ondoso della Laguna. Volevamo che questo elemento diventasse fortemente identitario. Da qui l’idea di utilizzare il bicchiere a stelo allungato nel sistema d’illuminazione”. Una sequenza teatrale in cui il pubblico, protagonista, rivive lo spirito d’antan delle feste in maschera.”
Francesca Benedetto – foto di Nathalie Krag