articolo di Mara Bottini
foto di Helenio Barbetta
Una villa di inizio Novecento ad Alassio, di quelle classiche che ancora oggi danno lustro al lungomare delle cittadine liguri da Levante a Ponente. Con la facciata a stucchi, le persiane di legno imbiancato, le palme e il mare appena al di là del giardino. «Erano le antesignane della casa di vacanza, architetture solide e altoborghesi, senza ostentazioni, le prime a colonizzare la costa ligure e guadagnare la straordinaria posizione fronte mare» raccontano Andrea Marcante e Adelaide Testa, soci fondatori dello studio Marcante-Testa di Torino. Il duo la trova già ristrutturata, dipinta di fresco in color albicocca, frazionata in sei appartamenti di villeggiatura. Su incarico di una giovane famiglia ne ristrutturano uno su due livelli, al secondo piano, con un terrazzino dalle balaustre tornite. La casa ha una bella dimensione di 170 metri quadrati, una luce solare diffusa, il panorama invidiabile. Gli interni invece sono tagliati con una concezione molto commerciale, di fasti passati neanche a parlarne
[…] Raddrizzare volumi e creare scorci prospettici per la loro mano elegante non è certo un problema: la colonna di ferro la rivestono di giunco, integrandovi una mensola passante e un servo muto, la putrella diventa una libreria e nel living bastano un parato neo-romantico a rose e peonie e la poltrona Margherita di Franco Albini in canna d’India intrecciatata per dare la suggestione di un giardino d’inverno. Trovare l’anima è la sfida più complessa, ci vuole un tema che metta a dialogo gli ambienti, i mobili e il contesto, che non dia l’impressione del finto antico ma riporti alle origini della villa. Andrea Marcante e Adelaide Testa la sfida la vincono con un gioco di sovrapposizioni. Iniziano dal pavimento di graniglie, una citazione diretta del materiale d’elezione di inizio secolo. Poi continuano, citando decennio dopo decennio lo stile eterogeneo delle case di vacanza liguri, le bon ton anni Cinquanta, le popolari del boom Anni 60, i condomini degli Anni 70.
Nell’appartamento ci mettono un po’ di questo e un po’ di quello, trasformando in pregio anche gli stereotipi, mescolando pattern, rivestimenti glossy, arredi vintage, il loro su misura astratto, una palette pastello. «Il colore è centrale nei nostri progetti e non è mai fine a se stesso. Ci serve a sottolineare scorci e vedute, indirizzare lo sguardo, definire uno spazio. Non si tratta di solo decoro o di abbinamenti, le nostre tavolozze seguono logiche precise che danno alle campiture l’importanza della materia stessa».
Ironici, poetici, in bilico tra invenzioni e rigore i due rivestono l’appartamento nudo, tenendo conto anche delle richieste dei proprietari che desiderano, tra l’altro, tre camere e quattro bagni per gli ospiti. Ne viene fuori una casa al mare di famiglia inaspettata. Lo studio torinese ha una identità forte e la voglia di sperimentare, di mettersi in gioco senza mai ripetersi. Qui ad Alassio il doppio passo è tra naturalezza e artificio. «L’eclettismo è un antidoto a case troppo immobili e conservatrici» asserisce Testa, l’interior designer dello studio. L’altra metà del duo, l’architetto Marcante spiega che lo spazio domestico è personale e protettivo, «il luogo più privato di tutti, ma non necessariamente il più noioso e convenzionale». Una lezione di libertà e fantasia imparata dai maestri del design e dell’architettura che ogni volta, a ogni progetto, i due sanno reinventare