GRAND TOUR
200 MQ - 2014
L’esperienza romantica del “Grand Tour” consisteva nell’andare a riscoprire il carattere proprio di ogni luogo attraverso lo studio delle tradizioni e delle culture dei vari paesi.
E’ da questa idea di viaggio di scoperta della Puglia attraverso forme di cultura popolare che in generale fanno riferimento a sensibilità, sentimenti e tratti iconici tipici della cultura italiana in particolare modo del sud dell’Italia, che inizia il percorso progettuale di Andrea Marcante e Adelaide Testa di UdA Architetti per ristrutturare questo appartamento di 200 mq a ridosso della Bari vecchia.
Il celebre teorico dell’architettura svedese Christian Norberg-Schulz nel suo testo “Genius loci” affermava che:
“Un luogo é uno spazio dotato di carattere distintivo”.
Fare quindi dell’architettura (e questo dovrebbe valere, secondo i progettisti, anche per l’architettura degli interni) significa tentare di individuare e visualizzare il Genius loci: compito dell’architetto è riportarlo negli spazi del progetto, della casa.
Non a caso percepiamo una forma di benessere quando ci troviamo ad occupare spazi con riferimenti a tempi e tradizioni passate, poichè nell’abitare ricerchiamo sempre una componente di tipo simbolico-spirituale e non solo tecnico-funzionale che ci riporti alla nostra famiglia di origine, alla storia della città dove stiamo vivendo.
Un percorso attraverso il quale riportare alla luce la stratificazione della propria storia personale, che è anche quella degli spazi nei quali abbiamo vissuto, attraverso l’uso di materiali e forme: il legno, la terracotta, il sughero, il lino tramato e ricamato, l’uncinetto ed il punto a croce.
Ecco che allora nelle “stanze di meraviglie” di questo progetto ritroviamo i volumi dei bagni e dei vestiaire come micro-architetture ispirate formalmente all’architettura tradizionale locale; gli arredi e le porte su disegno in assette di legno fanno l’occhiolino alle vicine atmosfere rurali; la sperimentale resina tessile serigrafata con motivi a punto croce su disegno e le lampade in tessuto, così come gli stessi complementi di arredo, dal copriletto di Aura Cesari ai cuscini alle opere fotografiche con il pizzo dell’artista Silvia Giambrone, ci riportano a tradizioni tipiche del lavoro femminile quali il lavoro a maglia e l’uncinetto, ancora oggi fortemente visibili nelle “stanze aperte ” della Bari vecchia che, come diceva Calvino nelle sue Finibusterre,
“…si moltiplica all’infinito e, grazie a Dio, cresce nuova e non muore mai”.
Per ciò che concerne l’impianto distributivo della casa, a contrappunto della massa muraria dell’impianto originale, i progettisti intervengono attraverso un sistema aereo di profili in ferro brunito contenenti luci e sistemi di scorrimento per le porte, le cui forature ricordano passate influenze d’Oriente, oltre –funzionalmente- a ombreggiare e separare i corridoi dall’ampio salone/cucina oggetto dell’unione di tre stanze visivamente connesse dalla resina con effetto cotto.
Gli stessi oggetti antichi presenti nell’appartamento dialogano con arredi contemporanei su disegno e pezzi storici del ‘900, ma alla fine, sopra di tutto, a vegliare è il Genio (Genius) quale spirito o, più propriamente, un nume tutelare come custode benevolo delle sorti delle famiglie e degli spazi in cui abitano, felice di trovarsi a proprio agio tra le meraviglie passate e quelle contemporanee.
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Dati tecnici:
Arredi
Ingresso
Mobile Montana, sculture Arlecchino e Colombina di Aldo Ciolli, colonna in ceramica di Vietri (entrambi presso galleria Il Tarlo d’Oro, Bari), struttura metallica -per illuminazione e scorrimento porte- su disegno A.Marcante e A.Testa (UdA Architetti) produzione Om Project (Torino)
Soggiorno
Divano Candy produzione Arflex, poltrone 400 disegnate da Alvar Aalto per Artek, tappeto Losanges III di Nanimarquina, lampada Potence di Vitra, sedia a dondolo e campane di vetro soffiato con simulacri in cartapesta leccese (galleria Il Tarlo d’Oro, Bari), trittico “Eroina” di Silvia Giambrone (Galleria Doppelgaenger, Bari), televisore Brionvega e portavivande in ottone e vetro di Galleria Eclettico Design (Bari), librerie e mobile contenitore su disegno Marcante-Testa, produzione MATERIADESIGN e Om Project (Torino)
Zona pranzo
Tavolo Container prodotto da Moooi, sedie Standard SP di Jean Prouvè per Vitra, lampade “Ray” di Llot Llov, centrotavola in ceramica di Capodimonte (Il Tarlo d’Oro, Bari)
Cucina
Isola in acciaio, parete attrezzata e mobile per abbattitore di temperatura su disegno Marcante-Testa produzione MATERIADESIGN, sgabelli Milk di Miniforms, struttura metallica per illuminazione produzione Om Project, lampade “Applique de Marseille” di Le Corbusier per Nemo-Cassina, piante grasse da Vivaio Lama dell’Angelo di Noicattaro (BA); a parete opera “Il Pizzo” di Silvia Giambrone (Galleria Doppelgaenger, Bari)
Camera padronale
Letto e comodini su disegno Marcante-Testa, copriletto di Aura Cesari con cuscini Minotti – Bari, lampada in marmo Galleria Eclettico Design (Bari), applique One Forty Three, macchina da cucire Singer e carretto da Il Tarlo d’Oro, Bari.
Bagni
Tutti gli arredi sono stati disegnati da Marcante-Testa (UdA architetti), lampade La Lampe Gras e Finnsdottir, sanitari Agape, Antonio Lupi e Galassia, rubinetterie Agape, specchi Hay e Ferm Living.
Fornitori delle opere su disegno e dei materiali:
Resina e resina tessile: Rezina
Parquet: Domenico Mori
Ceramiche: Made a Mano
Arredi: MATERIADESIGN (Torino)
Carpenteria metallica: OM Project (Torino)
Opere in vetro: Cristalking (Torino)
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Progetto di Andrea Marcante e Adelaide Testa
Collaboratori: Giada Mazzero, Hyemin Ro
Foto: Carola Ripamonti